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La fase del restauro è forse la più impegnativa per tutti gli appassionati di mezzi d'epoca. Certo prima bisogna possedere una Lambretta per poter operare un restauro ed avere una grande passione per i mezzi storici. Il restauro per molti appassionati del fai da te, parte da un semplice rimettere in strada, il veicolo fermo da innumerevoli anni. Poi strada facendo, ci si trova dinnanzi al bisogno di ridare nuova vita allo scooter,infatti non basta solo rigenerare il motore, anche la carrozzeria può esser bisognosa di un totale ripristino. In realtà sono rari i casi in cui ci si trovi dinnanzi ad un veicolo, conservato, cioè in perfetto stato di conservazione e che richieda pochi interventi al motore e al corpo carrozzeria. Quando si restaura, bisogna tenere bene in mente, che per «RESTAURO» s'intende il riportare il veicolo alle precise condizioni originali come al momento in cui lasciò le linee costruttive della casa costruttrice. Sul concetto di restauro esistono diverse scuole di pensiero. Quella soprammenzionata è definita «all'italiana», che cerca riportare il veicolo all'antico splendore rispettandolo in ogni sua parte all'originalità iniziale. Una seconda scuola di pensiero lascia maggiore libertà nel interpretare il ripristino del mezzo. Maggiormente applicata nei paesi oltre oceano, il restauratore non si limita al solo ripristino totale del mezzo in tutte le sue parti, ma vi applica delle modifiche pur sempre inavvertibili, con l'uso di materiali moderni e delle volte non proprio originali. Si cromano parti che un tempo non lo erano o si usano delle vernici ultra-brillanti, il tutto donando un aspetto ben diverso in particolare a tutti quei veicoli come la Lambretta che avevano una connotazione popolare e nel contenere il proprio prezzo d'acquisto non possedeva molte cromature o vernici dal tono cromatico particolare. Questo secondo modo di restaurare forse meno fedele all'originalità iniziale, trova sempre maggiore utilizzo anche nel vecchio continente, in particolare in tutti coloro che spinti da una particolare passione verso la Lambretta non si esimono dal rendere unica e un pò più ricca la loro amata due ruote. Prima di operare un restauro, bisogna munirsi di una buona documentazione e attrezzare uno spazio apposito in cui lavorare. Nell'arredare il proprio BOX o cantina è consigliabile munirsi di alcuni validi strumenti come:
Per tutti coloro che non hanno una buona conoscenza della storia dei mezzi di Lambrate è bene reperire dei testi. Un valido aiuto può anche arrivare da internet o nel contattare dei club per moto d'epoca della propria città, ancor meglio mettendosi in contatto con il Lambretta Club d'Italia, che saprà dare tutte le informazioni utili e far conoscere l'indirizzo del Lambretta Club della propria regione. Si passa all'acquisto della manualistica comprendente il libretto uso e manutenzione del mezzo in questione, il manuale d'officina e il manuale dei pezzi di ricambio. Quelli della Lambretta sono tutti facilmente reperibili fra mercatini e ricambisti e da un pò anche su internet (ma non sempre in lingua italiana!). Questi ci serviranno per un corretto smontaggio e rimontaggio del mezzo nelle sue parti, oltre al reperire tutti i pezzi mancanti o deteriorati. La primissima cosa da farsi prima di procedere allo smontaggio del mezzo è quello di scattare delle foto da diverse angolazioni. Risultano utilissime in fase di rimontaggio e fungono anche come memoria storica del mezzo prima e dopo il restauro. Il passo successivo è quello di raddrizzare le parti con ammaccature, come il paragambe o altri particolari su cui risulta più conveniente operare sul mezzo completo per una resa d'insieme del corretto allineamento delle parti e della simmetria. Questo passo lo si può anche fare anche dopo lo smontaggio, diciamo che rimane a discrezione personale. Ora arriva il bello! Se le viti e i bulloni son deteriorati dalla ruggine, son dolori e il più delle volte si dovrà usare trapano e smeriglio o fonti di calore per liberare le parti dalla morsa. Oli finissimi, spray sbloccanti e nafta (Diesel per auto trazione), oltre al diluente nitro possono dare un aiuto, per far demordere dalla presa la ruggine più ostinata. Qualcuno usa anche la cola, in lattina perché si mormora abbia un potere sboccante. (Io sinceramente non l'ho mai usata per tale compito, ma vi giuro che smontando la Lambretta, il caldo e la stanchezza vi fanno consumare un gran numero di bevande, compresa la cola.) Ora che lo scooter è completamente sezionato, si passa a sgrassare le parti. Per fare ciò si può usare la nafta e poi rilavare in acqua, oppure con l'uso del diluente, che asporta le parti grasse accumulatesi nel corso degl'anni, subito dopo si devono asciugare mediante l'uso dell'aria compressa. Tutte le parti andranno riviste nelle loro ammaccature e portate a sabbiare. Sinceramente è meglio affidarsi a chi esegue la pallinatura con micro scaglie metalliche, che incidono meno sulle parti già usurate dalla ruggine. Oltre tutto la micro pallinatura è da usarsi obbligatoriamente per tutte quelle parti in alluminio, come mozzi o blocchi motore, che non sopporterebbero il trattamento con forti getti con l'uso di sabbie siliciche. La verniciatura nella maggioranza dei casi viene demandata ad esperti carrozzieri, che ridaranno splendore allo scooter. Alcuni amanti del fai da te, come il Piega73, ormai fanno tutto in casa. Naturalmente bisogna munirsi di tutto l'occorrente, e disporre di uno spazio adeguato, oltre a farvi seguire almeno nelle prime fasi da un amico esperto nelle complesse pratiche della verniciatura. La parte più affascinate sta per giungere! Se il rimontaggio lo si fa da soli senza demandare il carrozziere, e come tornare ai tempi delle Lego. Un divertimento unico! Se nello smontaggio abbiamo preso qualche nota su come andava smontata quella e quell'altra parte in questo momento ci sarà utilissima. Per poter montare il tutto nel miglior modo possibile. Quando lo scooter è sotto le mani sapienti del carrozziere, si compra tutta la bulloneria e viti mancanti, possibilmente in acciaio inox. I puristi del restauro,cromano e camdiano quelli prelevati dal mezzo, per conservare la maggior originalità possibile. Anche il motore va rigenerato in tutte le sue parti possibilmente in contemporanea al ripristino della carrozzeria. Se dovesse intercorrere molto tempo dal suo ripristino a quello della messa in moto è preferibile lasciare il carter privo d'olio, per non degenerare la frizione e i paraoli. Il restauro del motore è piuttosto complesso se non si dispongono degli attrezzi adatti e di uno spazio su cui operare. Solitamente ci si affida a meccanici che conoscono molto bene i motori delle Lambretta, e che dispongono di tutti gli attrezzi. Andranno sostituite tutte quelle parti usurate e si dovrà rigenerare il volano e lo statore, oltre alla sostituzione del condensatore e della bobina ad alta tensione. Ad un primo controllo possono apparire in buono stato, ma con l'uso vi possono dare la bella sorpresa, di una passeggiata trainando lo scooter a casa per qualche chilometro! Anche la frizione va sostituita con una di ottima qualità per poi non ritrovarsi con uno scooter che sembra imbizzarrito! Le parti esterne del carter vanno ripulite e sgrassate. Alcuni operano la pallinatura, altri preferiscono solo ripulire accuratamente. Sono scelte personali. C'è da dire che tutte le Lambretta sino a metà degl'anni '50, compreso il Lambretta 48, i loro motori dopo il montaggio vanno verniciati in grigio alluminio, in alcuni casi anche il carburatore. Solo sulle ultime Lambretta Ld tale operazione non va eseguita e il carter va lasciato grezzo. Verniciatura del carter che ritorna presente sul mitico LUI, nel '68. Ma solo per il coperchio del carter motore. Alcune parti sono già state ri-assemblate fra loro, e alcuni particolari non sono presenti nella foto. Ma il numero di pezzi resta comunque altissimo e ci permette anche di comprendere quanto fosse impegnativo in termini di costi e tempo alla stessa Innocenti, che comunque tenne un prezzo di vendita perfettamente allineato agli scooter della concorrenza, che non certo poteva vantare una finitura costruttiva e tecnica come la mitica Lambretta. Una particolarità fra tutte, lo schema costruttivo del telaio e del gruppo motore è stato ripreso in pieno dagli attuali scooter in produzione! La Lambretta vero e unico scooter moderno della storia! Il rimontaggio totale dello scooter è un'operazione in cui ogni appassionato ha il suo schema e scaletta d'esecuzione. Comunque è bene stringere molto bene tutte le viti e bulloni oltre ad eseguire le prove d'accensione del motore solo dopo tale verifica. Si può continuare l'opera di riassemblaggio. Durante il restauro delle foto, possono essere un valido aiuto per il restauro di altre Lambretta. Il giro di prova! L'emozione è alle stelle, le foto arriveranno dopo, ora si deve provare il brivido della guida. Una pedalata e il motore inizia il suo canto, via il cavalletto si sale in sella, prima seconda e ci si sente il massimo! «Si l'ho creata io questa Lambra, era ruggine silenziosa, ora è vernice brillanta e rombo coinvolgente!» C'è poi chi il restauro lo fa "virtualmente", come ci dimostra il simpaticissimo amico Paolo, con la sua Lambretta Li 150 Mk2! Un ottimo sistema anche per decidere il colore più consono alla propria Lambretta. In basso a sinistra vediamo le condizioni in cui si presenta attualmente la Lambretta. Grande e lodevole il lavoro svolto al PC! Quale sarà la soluzione di colore, che sceglierà il simpatico Paolo? Al momento si coccola la coppa vinta nella Gimkana in sella alla veterana Lambra!!! «Ricordate che se il mezzo non ha i documenti in ordine burocraticamente, di eseguire le prove in un luogo privato e precluso dal traffico, altrimenti son dolori!»
Sito di proprietà di Angelo Uda (Piega73) Ultimo aggiornamento: 12-03-05 |